Nuovo Regolamento imballaggi (PPWR)

2025-10-28T11:13:13+01:00 Ottobre 28th, 2025|Autorità, Mondo, Normative|

L'11 febbraio 2025 è entrato in vigore il REGOLAMENTO (UE) 2025/40 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 19 dicembre 2024, noto come PPWR, concernente gli imballaggi e i rifiuti di imballaggio. Il PPWR mira a ridurre la quantità di imballaggi superflui, promuovere il riutilizzo e il riciclo, e diminuire l'uso di materie prime vergini. Il suo ambito di applicazione è ampio, coprendo tutti gli imballaggi (indipendentemente dal materiale o dal settore), i relativi rifiuti e tutti gli Stati membri dell'Unione Europea, intervenendo sull'intero ciclo di vita dell'imballaggio, dalla progettazione alla gestione del fine vita. Le misure introdotte hanno l'obiettivo di conseguire, entro il 2030, una significativa riduzione delle emissioni climalteranti, del consumo idrico e degli impatti complessivi sull'ambiente e sulla salute. In particolare, il PPWR stabilisce che: Tutti gli imballaggi dovranno essere riutilizzabili o riciclabili in modo economicamente sostenibile entro il 2030. Gli imballaggi eccessivi e non necessari dovranno essere ridotti. Il contenuto di materiale riciclato negli imballaggi dovrà essere aumentato. Le sostanze pericolose e nocive negli imballaggi dovranno essere gradualmente eliminate. Scadenze rilevanti 12 agosto 2026: a partire da questa data, gli imballaggi potranno essere immessi sul mercato dell'UE solo se conformi al PPWR. Gli stock già immessi prima di tale data rimarranno vendibili. 12 agosto 2028: abrogazione dei sistemi attuali di etichettatura ambientale basati sulla Decisione Ce 129/97 come in Italia, Francia, Spagna, Bulgaria e l'introduzione delle nuove regole attuative del PPWR. Le implicazioni per le aziende sono considerevoli, richiedendo una revisione della progettazione degli imballaggi e un'accurata gestione dei flussi di materiali per attestare la riciclabilità, il contenuto riciclato e, dove applicabile, il riutilizzo. Diventa inoltre strategico pianificare [...]

Etichettatura ambientale e Responsabilità estesa del produttore 2

2025-10-23T11:03:57+02:00 Ottobre 23rd, 2025|Autorità, Mondo, Normative|

Continua la serie di approfondimenti sulle Direttive quadro sui rifiuti (Dir. 2008/98/CE, modificata dalla Dir. 2018/851) e sugli imballaggi e rifiuti di imballaggio (Dir. 94/62/CE modificata dalla Dir. 2018/852). Queste due direttive creano un quadro regolatorio stringente che obbliga produttori e distributori a conformarsi per operare nel mercato europeo. La Responsabilità Estesa del Produttore (EPR) per gli imballaggi in Europa è un sistema giuridico che trasferisce ai produttori, importatori e distributori l’onere della gestione del fine vita degli imballaggi. Non si tratta solo di un obbligo economico, ma di una vera e propria responsabilità ambientale, che mira a rendere chi immette imballaggi sul mercato direttamente coinvolto nella riduzione del loro impatto ambientale. In pratica, le imprese devono finanziare e organizzare attività come: raccolta dei rifiuti di imballaggio trasporto verso gli impianti di trattamento riciclo e recupero smaltimento finale Nella maggior parte dei Paesi europei, i produttori adempiono a tali obblighi aderendo a consorzi o organizzazioni collettive riconosciute. Queste entità centralizzano la gestione della filiera del recupero, garantendo che le imprese rispettino le normative nazionali. Per i venditori attivi al di fuori del proprio mercato nazionale è quasi sempre prevista la nomina di un rappresentante autorizzato locale, che agisca come referente verso le autorità del paese in cui vengono immessi i prodotti imballati e garantisca la conformità normativa. Attualmente, in Europa, l’EPR è gestita in maniera frammentata a livello nazionale, sia in termini di tariffe che di obblighi. A partire dall’Agosto 2026, però, con l’entrata in vigore del Packaging and Packaging Waste Regulation -PPWR-, è prevista la progressiva armonizzazione dei regimi EPR tra gli Stati membri, dei criteri per il calcolo dei contributi [...]

Etichettatura ambientale e Responsabilità estesa del produttore 1

2025-09-23T16:35:25+02:00 Settembre 24th, 2025|Autorità, Mondo, Normative|

La tutela dell’ambiente e la gestione sostenibile delle risorse sono ormai pilastri imprescindibili delle politiche europee. Per affrontare sfide come l’aumento dei rifiuti, lo spreco di materiali e gli impatti legati all’uso degli imballaggi, l’Unione Europea ha sviluppato nel tempo un quadro normativo coerente, che mira a favorire la transizione verso un’economia circolare. In questo contesto, due direttive assumono un ruolo centrale: la Direttiva quadro sui rifiuti (2008/98/CE, modificata dalla 2018/851)e la Direttiva sugli imballaggi e rifiuti di imballaggio (94/62/CE modificata dalla Direttiva (UE) 2018/852). La prima rafforza la gerarchia dei rifiuti e la responsabilità del produttore; la seconda promuove la riduzione dell'impatto ambientale degli imballaggi, favorendone riciclo e riutilizzo. Queste Direttive concorrono in modo sinergico all’obiettivo europeo di un’economia circolare, in cui gli imballaggi sono progettati, prodotti, distribuiti e smaltiti in modo sostenibile. Queste direttive sono di interesse per produttori e distributori perché introducono obblighi vincolanti in materia di gestione degli imballaggi e dei rifiuti, cui è necessario conformarsi per operare sul mercato europeo. In questo primo articolo ci concentreremo sul tema dell’etichettatura ambientale, come disciplinata dalla direttiva sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio, mentre nel prossimo articolo approfondiremo il principio di responsabilità del produttore. Per etichettatura ambientale si intende l’insieme delle informazioni riportate sull’imballaggio di un prodotto che servono a identificare i materiali di cui è composto e a indicare al consumatore le corrette modalità di raccolta e smaltimento. In altre parole, è uno strumento obbligatorio che consente di rendere trasparente la destinazione finale degli imballaggi, facilitando la raccolta differenziata e assicurando la conformità alle prescrizioni di legge. Attualmente, in Europa, non esiste  ancora una disciplina armonizzata a livello [...]