L’Islanda non è uno Stato membro dell’Unione europea. Tuttavia, in qualità di membro dello Spazio economico europeo (SEE), ha scelto di convergere al modello normativo introdotto dalla direttiva europea TPD-II.
L’effetto del vaping in Islanda
In Islanda l’arrivo della sigaretta elettronica ha portato a una significativa riduzione del tasso di fumatori. Nel 2014 il 14% dei 330.000 abitanti erano fumatori; nel 2017 questo numero è sceso al 9%. Attualmente i vapers sono circa il 4% della popolazione.
La legge 87/2018 sulle sigarette elettroniche
Recentemente il governo islandese è stato il primo governo al mondo ad approvare una legge specifica per le sigarette elettroniche, senza legami con le normative sul tabacco.
La legge si applica alle sigarette elettroniche e ai contenitori di ricarica per sigarette elettroniche, indipendentemente dal fatto che contengano o meno nicotina ed è entrata in vigore nel 2019.
Obblighi
Quindi le sigarette elettroniche e i prodotti per il vaping devono rispettare gli obblighi europei e nazionali, tra cui:
- notifica: produttori e importatori inviano all’Agenzia dei Consumatori una serie di informazioni sui prodotti da commercializzare secondo il formato comune europeo; lo stesso vale per i componenti indipendenti da utilizzare per le apparecchiature per sigarette elettroniche;
- fee di registrazione;
- periodo di transizione;
- requisiti di imballaggio (avvertenze sanitarie e indicazioni per l’utilizzo e la conservazione);
- requisiti per la marcatura CE (EMC, LVD e RoHS2);
- mecanismi di sicurezza (childproof, leakproof,…);
- restrizioni sugli ingredienti (concentrazione massima di nicotina, additivi vietati,..)..
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