Nei giorni scorsi, sono stati pubblicati due documenti che ben rappresentano la visione che molti degli organismi regolatori hanno oggi della sigaretta elettronica, e che possono aiutarci a delineare l’evoluzione del panorama normativo del vaping.
A fine maggio, è stata celebrata la Giornata mondiale senza tabacco, un’iniziativa istituita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per la prima volta nel 1988, e che da allora si svolge annualmente con lo scopo di evidenziare i rischi associati al consumo di tabacco e di promuovere politiche efficaci per contrastarlo, tramite svariate iniziative organizzate il tutto il mondo.
Ogni edizione di questa manifestazione è occasione per discutere dei dati relativi all’utilizzo del tabacco nel mondo e per approfondire una particolare problematica correlata. Quest’anno l’attenzione è stata posta sullo stretto legame tra tabacco e malattie cardiovascolari. Nel materiale informativo messo a disposizione dall’OMS. viene descritto in maniera chiara ed efficace come il tabacco sia un importante fattore di rischio per lo sviluppo di infarto, ictus e altre patologie cardio-vascolari, riportando dati statistici preoccupanti e numerose referenze scientifiche. In quanto prodotti correlati del tabacco, anche gli ENDS sono stati presi in considerazione per queste analisi. Sebbene vengano riconosciute le evidenze che, fino ad oggi, suggeriscono che gli ENDS contengano molte meno sostanze tossiche del fumo di sigaretta, viene sottolineato che gli effetti a lungo termine degli ENDS non sono ancora noti, che tramite la nicotina possono contribuire all’insorgenza di patologie cardiovascolari e che, tramite esposizione indiretta, mettono a rischio anche chi è esposto al vapore emesso.
Diverse discussioni stimolate dall’OMS, si sono tenute a livello mondiale; un nostro esperto era presente all’incontro presso l’ISS romano, dove è stato sottolineato come una strategia efficace nella lotta al tabagismo sia l’aumento delle imposte sui prodotti del tabacco.
E’ quindi lecito aspettarsi, da un lato, un aumento dei prezzi dei prodotti del tabacco per agevolare una riduzione dei consumi alimentando una deriva verso alternative come il vaping, e dall’altra l’avanzamento della proposta di imposta europea unificata sui prodotti del vaping.
Attraversando l’Atlantico, la Food and Drug Administration (FDA) ha pubblicato, agli inizi di giugno, il “2017 National Youth Tobacco Survey” (sondaggio sulla diffusione del tabacco tra i giovani), condotto dal CDC (Centers for Disease Control and Prevention) dal quale emerge un calo del consumo di tabacco nella sua totalità, ma un aumento, per il quarto anno consecutivo, della diffusione della sigaretta elettronica, sia nelle scuole secondarie che superiori.
Nello stesso documento, si ricorda come i tassi di utilizzo del tabacco giovanile, e in particolare l’uso di sigarette elettroniche, continuano ad essere fonte di preoccupazione per la FDA, che ha annunciato un piano per la prevenzione del tabagismo giovanile, che include una serie di forti azioni di contrasto e di campagne per impedire l’accesso ai prodotti del tabacco, comprese le sigarette elettroniche, da parte dei giovani.
Da queste nette posizioni, è opportuno e vantaggioso per un’azienda del settore, capire a cosa intendono precludere le autorità statunitensi, e iniziare a fare ciò che si deve per non arrivare impreparati ad una rivoluzione annunciata.
Vedi anche:
https://www.fda.gov/tobaccoproducts/publichealtheducation/protectingkidsfromtobacco/default.htm
https://www.fda.gov/tobaccoproducts/labeling/productsingredientscomponents/ucm2019416.htm
https://www.fda.gov/tobaccoproducts/publichealtheducation/healthinformation/default.htm
https://www.fda.gov/NewsEvents/Newsroom/PressAnnouncements/UCM601690
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